- Si interessa del vissuto interiore dell'allievo. Secondo questa teoria, la classe è un campo di incontro/scontro di forze inconsce: quelle degli allievi e quelle dei docenti.
- L'allievo opera un transfert nei confronti del docente, trasferendo su di lui la sua situazione familiare (odio, amore...)
- Il docente è spinto, dal confronto degli allievi, ad analizzare la propria infanzia.
2. TEORIA UMANISTA:
- Il maggior esponente è Carl Rogers (1902-1987).
- Analizza l'educatore e lo identifica con un ruolo di "facilitatore" che insegna ad apprendere, cioè aiuta ad acquisire il metodo necessario per ogni futuro e autonomo apprendimento.
- L'educatore deve avere tre atteggiamenti fondamentali: l'autenticità o congruenza, la considerazione positiva incondizionata e l'empatia.
- L'insegnate si pone quindi come collaboratore degli allievi , assumendo il loro punto di vista e astenendosi da giudizi negativi.
3. TEORIA SISTEMICA:
- Il maggior esponente è Paul Watzlawick.
- E' focalizzata sul posto delle abilità relazionali dell'educatore.
- L'educatore deve tener conto del contesto e creare un equilibrio tra i singoli e la totalità sapendo che ogni cambiamento comporta una trasformazione generale.
- L'educatore deve anche tenere sotto controllo l'ansia che si diffonde in occasione dei cambiamenti e individuare le persone-chiave.
- LA COMUNICAZIONE E' ALLA BASE DELLA RELAZIONE EDUCATIVA.
Bolzano, 05.02.2017
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