giovedì 18 maggio 2017

LE EMOZIONI

Le emozioni sono stati mentali e fisiologici che sono associati modificazioni sia a livello fisiologico (alterazioni respiratorie e cardiache), sia a livello di pensieri ("che paura", "non c'è speranza"), sia di relazioni comportamentali (fuggire, gridare).
  Esse hanno una complessità che dipende da diveri fattor:
  •   Hanno radici neurobiologiche;
  •   Sono vissute come esperieznze soggettive in relazione             alle proprie motivazioni e hai propri obbiettivi;
  •   Possiedono valenza sociale nelle relazioni;
  •   Sono definite dalla cultura di appartenenza;
Il primo ad aver formulato una teoria sulla funzione delle emozioni è stato Charles Darwin. Infatti secondo i suoi studi le emozioni hanno avuto un'imporatnte funzione nell'evoluzione della specie e all'adattamento di un organismo all'ambiente. Secondo il noto sudioso le emozioni servirebbero a una migliore comprensione dell'ambiente circostante (un organismoprvo di emozioni dovrà ragionare ogni volta per decidere se una situazione rappresenta un pericolo oppure un vantaggio, entrando in una situazione di stallo e rischiando la sua stessa incolumità).
Successivamemte, negl'anni settanta, 3 americani, Paul Ekman, Carroll Ellis Izard e Friesen si dedicano alle manifestazioni universali delle emozioni .
Ekman effettuò nel 1971 una serie di esperimenti in Nuova Guinea per appurare l'esistenza di emozioni comuni; verificandone la capacità di lettura nel volto delle persone. Dalle sue rilevazioni emerse che l'esistena di alcune emozioni primarie:
  • SORPRESA: si origina da un eventoinaspettato, seguito      da paura o gioia; 
  • (DISPREZZO: sentimento o atteggiamento di totale mancanza di stima, disdegno e rifiuto verso persone o cose);
  • DISGUSTO: risposta repulsiva a cose e persone che possone recarci danni;
  • PAURA: emozione determiata dall'istinto che ha come obbiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una situazione pericolosa;
  • FELICITA'/GIOIA: stato d'animo positivo di chi ritiene soddisfatti i propri desideri;
  • TRISTEZZA: si origina a seguito di una perdita o da uno scopo non raggiunto;
  • RABBIA; generata dalla frustrazione e impotenza che si può manifestare attraverso l'aggressività;
Tutte queste emozioni sono innate e sono riscontrabili in qualsiasi popolazione.chiamate per questo PRIMARIE. 
Ekman eiconnobbe amìnche delle EMOZIONI SECONDARIE. Esse sono tutte quelle emozioni originate dall'unione di emozioni primarie. Queseti stati d'animo si sviluppano con la crescita dell'individuo e con l'integrazione sociale.
Esse sono:
- ALLEGRIA;
- INVIDIA;
- VERGOGNA;
- ANSIA;
- RASSEGNAZIONE;
- GELOSIA;
- SPERANZA;
-PERDONO;
- OFFESA;
-NOSTALGIA;
-RIMORSO;
-DELUSIONE;
Queste sono delle emozioni più colpesse e hanno quindi bisogno di più elementi esterni o pensieri eterogenei per essere attivate.

Vadena. 18.05.2017

LA MOTIVAZIONE

La motivazione è l' insieme dei meccanismi biologici e psicologici che determinano un'azione, l' orientamento verso un obiettivo o l' intensità della perseveranza. Ci sono due tipi di motivazione: 
  • MOTIVAZIONE ESTRINSECA: si ha quando un individuo si impegna a raggiungere un obbiettivo per ragioni esterne che possono essere positive (un buon voto, avere delle ricompense...)o negative (un'insufficenza, punizioni...)
  • MOTIVAZIONE INTRINSECA: si ha quando una persona si impegna a raggiungere un obbiettivo spinto dall' interesse personale , dalla curiosità o dal bisogno di autosoddisfazione. 
Nel contesto scolastico è  fondamentale soprattutto la motivazione intrinseca, la quale garantisce un successo prolungato.

Vadena. 3.05.2017

giovedì 11 maggio 2017

L'EDUCAZIONE NELL'ANTICA GRECIA




L'ARETE':

L' ideale etico nell'educazione greca è quello dell' areté (= virtù)
L'aretè può avere due sensi:
  • senso morale del termine (essere buoni/giusti)
  • senso fisico (capacità e abilità di ognuno)
Esistono vari tipi di areté:
  • L' areté guerriera descritta da Omero nell' Iliade. Questo poema racconta l'assedio di Troia (situata in Asia Minore attuale Turchia), da parte dei Greci.
    In questo brano gli eroi sono esempi, modelli educativi di virtù della guerra: infatti perseguono fama ed onore.
    L'aretè guerriera è predominante 
     a Sparta, nella quale vige una 
    monarchia e l'educazione è di fatto 
    un addestramento militare che vuole 
    formare bravi soldati.
  • L' aretè intellettuale invece è trattata nell' altra opera Omerica, l' Odissea. Questo poema tratta il ritorno a casa di Ulisse attraverso il Mar Mediterraneo.
    Infatti, nelle molte avventure che Ulisse ed i suoi compagni si trovano a fronteggiare, viene evidenziato il coraggio, la forza, la furbizia e l' intelligenza del protagonista.
    Questo tipo di aretè è molto applicata ad Atene, una città-stato in cui si sono sviluppate istituzioni democratiche e l'educazione mira a 
    formare buoni cittadini.
Nel contesto dell'Atene democratica compaiono i “sofisti”(= colui che sa usare il tempo)
I sofisti sono i primi insegnati di dialettica e retorica a pagamento. Essi hanno introdotto un nuovo tipo di areté: l'areté politica.
Quest' ultima è la tecnica con cui un uomo del mondo politico può sostenere pubblicamente le proprie tesi, sconfiggendo quelle altrui.
 Attraverso i sofisti vengono gettate le basi della paidéia, ovvero di un insegnamento il cui scopo è la cultura generale.Oltre alla retorica ed alla dialettica, i sofisti promuovono la cultura enciclopedica (o il sapere enciclopedico) negando però l'esistenza di valori assoluti e la possibilità di una conoscenza certa.



FILOSOFI:

  • SOCRATE:
    Simile ai sofisti per l'uso della dialettica, Socrate si pone nella storia della pedagogia con particolarità: il suo metodo di ricerca, basato sull'ironia, della confutazione dialettica e sulla ricerca interiore, costituisce il primo grande caso di relazione educativa nella quale l'allievo è un soggetto attivo.




  • ISOCRATE:
    Isocrate fonda una scuola nella quale vengono trasmessi un ampio sapere enciclopedico e la retorica. L'obbiettivo di Isocrate è di formare uomini politici all'altezza della situazione, tanto abili dialetticamente quanto di saldi principi morali.





  • ARISTOTELE:
    Aristotele è sia un filosofo, sia un insegnante sia un teorico dell'educazione. Le sue riflessioni sull'educazione si sviluppano all'interno di una riflessione etico-politica, incentrata sul tema della felicità e le funzioni dello Stato.
    Secondo Aristotele, infatti, l'educazione, a partire dai 7 anni deve essere impartita dallo Stato, il quale propone la perfetta formazione armonica dell'uomo, attraverso uno sviluppo fisico, intellettuale e morale.

    Vadena. 11/05/2017